Ciao, sono Savannah!
Sono nata e cresciuta negli Stati Uniti e ora vivo in Italia. Vengo da una famiglia di credenti praticanti e sono l’unica figlia femmina di 5 figli.
Come in tante famiglie cristiane, anche se i miei erano bravi nell’insegnarci la parola di Dio, portarci ìn chiesa ed educarci nelle cose pratiche della vita quotidiana, di argomenti come la sessualità ed il sesso non se ne parlava quasi mai, soprattutto con me. Forse perché non sapevano come parlarne, o perché pensavano che la chiesa lo avrebbe fatto; o come ho capito solo da adulta che anche loro avevano delle ferite e lotte riguardo la loro sessualità. Comunque in ogni caso, non mi è stato fatto “il discorso”, ma un solo libro con dei disegni a circa 7 anni, e basta.
A circa 5 anni avevo già cominciato a scoprire ed esplorare il mio corpo come è normale per tanti bambini. Non so se i miei genitori mi hanno mai scoperta o vista, però sentivo di dovermi nascondere da loro. Da lì ho cominciato a provare vergogna. Quindi quel libro per me ha solo aumentato la mia curiosità e ha dato al mio cervello delle immagini per accompagnare il piacere della masturbazione. Direi che tutto è cominciato in modo molto innocente, scaturito dalla curiosità di essere diversa dai miei fratelli.
Come stiamo imparando oggi grazie alla scienza, dopo anni di studi e testimonianze personali, la pornografia è una droga per i nostri cervelli, e quindi anche se in quel libro c’erano semplici, innocenti e scientifiche immagini dell’anatomia umana, io volevo guardarle sempre di più e pensavo sempre di più al sesso, avendo fantasie e anche cercando altre immagini. Sono sempre stata abbastanza creativa, quindi ho cominciato anche a disegnare e fare scarabocchi di donne nude, ovviamente nascondendo tutto ai miei genitori. Vidi la mia prima scena erotica all’età di 8 anni a casa di un’amica guardando Titanic insieme a sua nonna. Nonostante tutto l’impegno che ci mettevo non potevo togliere le scene dalla mia testa.
A un certo punto cominciai a frequentare una nuova scuola privata dove non mi sentivo accolta, e iniziai a sperimentare il bullismo per essere una ragazza “strana, cicciona, con l’apparecchio e gli occhiali”. Credo che fu a quel punto che per me la masturbazione divenne non più solo un piacere, ma proprio un modo per consolarmi e sentirmi “amata”. Praticamente mi sentivo emarginata, e per quanto i miei mi amassero e mi dicessero “ti voglio bene”, l’affetto fisico per me era molto più importante per sentirmi amata e rassicurata; ma non ho ricevuto questo da loro. Forse perché eravamo una famiglia grande e non c’era abbastanza tempo per quei momenti intimi con mamma e papà, o forse perché l’amore veniva mostrato in altri modi come le parole di incoraggiamento – che ho apprezzato tantissimo ovviamente – ma avevo bisogno di altro, specialmente dalla mia mamma. Quando ho avuto il mio primo ciclo a 9 anni, credevo che Dio mi stesse punendo per il peccato che facevo, perché come tutti i bravi ragazzi della scuola domenicale, sapevo che non dovevo peccare. Anche se non conoscevo il nome del peccato, sentivo e vivevo già sotto il giogo della vergogna. Non ho detto nulla a nessuno e continuai così per svariati anni.
Quando abbiamo finalmente comprato un computer da mettere in casa nostra, ho visto la pornografia virtuale per la prima volta: avevo 14 anni. In quell’anno ci siamo trasferiti dall’Arizona allo Utah e ho cominciato a frequentare una scuola pubblica per la prima volta. Essendo una ragazza timida, sovrappeso e sentendomi strana, volevo così tanto trovare degli amici e sentirmi accettata, ma era molto difficile. Usavo la pornografia e la masturbazione per fuggire e coprire la mia tristezza ed ansietà – erano la mia consolazione più grande, ma anche un peso enorme da cui non potevo scappare. Mi sentivo sempre in colpa, sempre isolata e sempre piena di vergogna, anche perché in tutti quei anni precedenti, andavo in chiesa con i miei, pregavo a Dio di perdonarmi e di togliere il mio problema, ma non è successo. Sentivo di essere un fallimento e non ero degna di perdono, specialmente perché mi sentivo l’unica ragazza ad avere questo problema.
Come in tante scuole, le mie compagne di classe mi introducevano alle cose nuove che non avevo mai provato, come l’alcol, le sigarette ed anche la cannabis. Volevo provare tutto, specialmente perché in quel modo mi sentivo accettata da queste persone, e quindi ho cominciato a vivere la vita “a modo mio”, non più pensando a Dio.
A 19 anni, finita la scuola superiore, conobbi un ragazzo che sarebbe diventato il mio primo fidanzato e poi il mio primo marito. Purtroppo anche se volevo andare piano, visto che lui era più grande ed aveva più esperienza, abbiamo fatto di tutto e di più nel giro di un mese e consumavamo sempre la pornografia insieme nei momenti intimi. Quando i miei hanno scoperto che facevamo sesso, mi hanno dato 2 opzioni: fermarci o andare via di casa, e come una giovane ragazza innamorata, ho scelto di andarmene.
Durante il nostro matrimonio, anche se mi sono sentita “amata” da mio marito, continuavo a lottare con la masturbazione compulsiva, e a quel punto ormai mi sentivo normale, come anche guardando la pornografia, sia insieme che da sola. Fu solo quando cominciai ad andare in chiesa di nuovo con i miei per fargli piacere, che cominciai a sentirmi di nuovo in colpa, e realizzai di essere molto lontana da Dio. Purtroppo, anche se sentivo dentro di me il desiderio di cambiare e seguire Gesù, non credevo che il peso e la vergogna degli anni passati potessero essere mai tolti, o che meritavo un nuovo inizio. Il mio ex invece non voleva aver niente a che fare con Dio quando gliene parlavo, e siccome avevamo già problemi e visioni diverse, purtroppo cominciammo a vivere vite separate nella stessa casa. Mi sentivo respinta e scartata da mio marito e purtroppo cominciavo a trovare consolazione nei miei amici maschi, pensando di trovare solo amici, ma alcuni avevano idee diverse, e purtroppo mi sono messa nella situazione dove una donna sposata non dovrebbe essere. Quando ho confessato a mio marito queste cose mesi dopo, mi ha chiesto subito di divorziare, ed ho accettato. Vorrei che la storia non fosse così, ma lo è… So adesso che le mie profonde ferite perché non sono stata amata, accettata e voluta mi hanno portato a fare delle scelte terribili, non solo ferendo me stessa, ma anche la persona che amavo; e non sono fiera di me stessa, ma confido nel perdono e nella grazia del Signore che ci purifica e ci rende nuove creature quando glieLo chiediamo. Dopo il mio divorzio, quando ho toccato il fondo, finalmente mi sono davvero arresa al Signore: era Aprile 2012. Quando l’ho fatto, ho visto che Dio era pronto non solo a perdonarmi, ma anche a cambiarmi e guarirmi completamente.
Non è stato un processo veloce, anche se avrei voluto che fosse così, ma grazie a Dio subito ho smesso di guardare la pornografia perché sapevo che era un peccato e non piaceva a Dio, e ho realizzato quanto ha rovinato la mia vita. Quella volta sentii che Dio mi ha dato proprio un nuovo cuore e forza di obbedirlo.
Un anno dopo la mia conversione al Signore, nel 2013, ho deciso di frequentare una scuola biblica in Veneto in cui studiavamo la Bibbia per un trimestre insieme con altri ragazzi ed ero sempre circondata da credenti, immersa nella Parola di Dio, e finalmente sentivo che avevo ho trovato quelle amicizie vere che desideravo tutta la mia vita. Ringrazio Dio per quei fratelli in Cristo perché sono riuscita a confessare il mio problema e chiedere aiuto ad una donna dello staff della scuola. Anche se la pornografia non era più parte della mia vita, continuavo a lottare con la masturbazione compulsiva, essendo un’abitudine cosi radicata nella mia vita che non riuscivo a togliere ancora. Grazie a Dio la sua risposta fu molto incoraggiante, ed anche se quella donna non ha avuto lo stesso tipo di lotta nella sua vita, mi ha mostrato solo grazia e compassione, e sentivo che potevo portare il mio problema alla luce senza essere giudicata o rigettata. Da quel momento, sentivo che la mia lotta non era come prima, forse perché le radici si stavano sradicando, o perché non mi sentivo da sola; ed in ogni caso, avevo una persona con cui potevo pregare e combattere insieme.
Ci sono sempre alti e bassi in ogni storia di liberazione, ed anch’io li ho sperimentati negli anni. Durante una pausa estiva della scuola, ho avuto una caduta con la pornografia quando ero molto giù emotivamente e volevo scappare dalle mie emozioni forti. Non è stato un bel momento, però posso ringraziare Dio perché, dopo averlo confessato, il Signore l’ha usato per darmi più determinazione a rialzarmi ed affrontare davvero il mio problema. Ho cominciato di cercare aiuto online per i dipendenti, e ho trovato un sito di donne cristiane che avevano lo stesso mio problema! Mi sono resa conto che non ero da sola, mi sentivo così incoraggiata. Pian piano il Signore ha usato questo sito per darmi il coraggio di cercare e trovare persone affidabili con cui potevo, e volevo condividere la mia storia, in quanto non volevo che altre ragazze si sentissero intrappolate e piene di vergogna come me. Lottavo ancora, ma sapevo quanto Dio mi ha già perdonato e volevo portare tutto alla luce per non permettere al nemico di tenermi più incatenata. Dio mi stava cambiando da dentro a fuori e mi stava purificando dandomi una nuova prospettiva di me stessa. Negli anni successivi volevo solo guarire di più e sradicare tutto ciò che era rimasto ancora, sia pensieri sporchi, abitudini malsane, e cadute occasionali, ecc. In pratica, volevo essere liberata davvero dalla mia dipendenza sessuale. Ho deciso di parlare con una consulente cristiana, e lei mi ha aiutato tanto nel capire il “perché” del mio problema, e le cose che hanno influenzato la dipendenza. e come trattarle biblicamente. Anche se ho ancora bisogno di guarire e crescere riguardo la mia sessualità, credo davvero che Cristo è più che sufficiente nelle nostre debolezze e Lui può e vuole sanare, guarire e soddisfare ogni area delle nostre vite, anche la nostra fragilità sessuale e farci vivere senza vergogna.
In quest’ultimo anno il Signore mi ha messo nel cuore d’iniziare un ministero (www.senzavergogna.com) con lo scopo di promuovere la sessualità biblica. Per contattarmi, potete scrivere a info@senzavergogna.com.