Sin dalla mia infanzia c’erano tanti segnali che indicavano come le mie aspettative sulla vita fossero poco realistiche e come fossi incline alla delusione ed alla depressione quando le cose non andavano secondo i miei piani. Da bambino ricordo un episodio accaduto mentre ci trovavamo davanti ad un passaggio a livello. Non ho ricordi vividi dei miei primi anni di vita ma i miei genitori ricordano che mi trovavo sul sedile posteriore della loro automobile (prima non c’era l’obbligo dell’uso del seggiolino per i bambini) e guardavo affascinato il treno che sfrecciava a gran velocità, facendo tremare il suolo, stordendo le orecchie con il suo suono. Sembravo ammaliato, avevo un grande sorriso sul viso e saltavo felice. Poi le luci rosse si spensero. Le barriere si sollevarono e il treno sparì nell’orizzonte. Ho pianto in modo inconsolabile. Non volevo che lo spettacolo finisse.
In un certo senso, questa storia assomiglia molto alla mia vita. Per persone come me l’anticipazione di un piacere duraturo rende già felice, mentre la delusione di un piacere temporaneo è la peggiore maledizione possibile.
C. Lewis aveva molto da dire sul piacere, sui desideri che vogliamo soddisfare, sulle delusioni e su quelli che chiamava “desideri inconsolabili”. Forse è questo il motivo per cui le sue affermazioni riguardo i desideri mi toccano sempre così profondamente. Per esempio, nel libro “Il problema della sofferenza”, Lewis paragona il desiderio sessuale di un ragazzo ingenuo e innocente, al suo amore per il cioccolato:
“La Sacra Scrittura ed il Cristianesimo ci proibiscono di supporre che avremo una vita sessuale quando saremo in cielo; questo ridimensiona il nostro immaginario e ci fa pensare che non avremo un corpo umano come lo intendiamo oggi, oppure vivremo in uno stato di digiuno sessuale eterno. Riguardo questo digiuno io penso che la nostra prospettiva potrebbe essere come quella di un ragazzo al quale è stato detto che l’atto sessuale è il più grande piacere corporeo, il quale chiede se hai mai mangiato della cioccolata. Se gli rispondi di no, potrebbe pensare che la tua sessualità è caratterizzata principalmente dall’assenza della cioccolata. Inutilmente cercherai di fargli capire che chi è in preda a forti desideri carnali non si preoccupa della cioccolata, avendo decisamente qualcosa di meglio da pensare. Il ragazzo conosce la cioccolata ma non comprende gli aspetti positivi della sua esclusione. Noi adulti ci troviamo nella stessa situazione. Conosciamo la vita sessuale ma non conosciamo se non minimamente, le altre cose che in Cielo, non gli permetteranno di avere spazio”.
Può sembrare che questa affermazione riguardi principalmente il piacere sessuale (o forse la cioccolata!), ma in realtà mette a confronto i piaceri passeggeri e quelli eterni, i desideri del presente e le promesse mancate di un futuro soddisfacente.
Desideri insoddisfatti
Spesso sono i desideri insoddisfatti che mi spingono verso il peccato, ho come un “prurito che non posso grattare”. Quando ero un bambino desideravo che il treno continuasse la sua corsa per sempre, ora all’età di 60 anni vorrei avere un corpo che non soffra di nessuna malattia cardiaca o artrite. Insomma una gran parte della mia esistenza ha ruotato intorno a desideri che non hanno mai appagato i miei veri bisogni. Per tanto tempo ho cercato la consolazione nei piaceri fugaci.
Vorrei sottolineare che ogni fallimento morale, ogni delusione, ogni decisione folle e sbagliata che ho preso nella vita, erano semplicemente tentativi di “saziare la fame” con qualcosa che non era in grado di farlo.
Ma da dove provenivano questi desideri? Del resto, non erano tutti cattivi e di certo non era la loro esistenza in sé, il reale problema.
Molti erano creati da Dio e se soddisfatti in modo corretto, avevano nel Suo disegno, scopi positivi e benefici.
Lui non è contrario al nostro piacere! E’ una Sua creazione. Non è sbagliato desiderare di essere felici cercando di godere in pieno la propria la vita. Si sbaglia solo se si cerca una soddisfazione che va contro la volontà di Dio.
Dio ha messo in me quei desideri, per riflettere la Sua immagine. Il piacere e i desideri che proviamo ci ricordano il Suo grande piano per l’umanità. Personalmente credo che Lui li abbia messi dentro il mio cuore per indicarmi due direzioni: andare avanti verso di Lui, oppure tornare indietro. Certi desideri sbagliati mi ricordano che sono stato creato da Dio con uno scopo ben preciso. Ero una creatura perfetta e senza peccato ed avevo a disposizione tutto il necessario per essere felice. Non avrei avuto desideri insoddisfatti. La Bibbia però racconta che è successo qualcosa che ha rovinato tutto ciò. Genesi 3 narra come i nostri antenati si siano opposti al piano di Dio per soddisfare il loro piacere: hanno mangiato il frutto che gli era stato proibito dal Signore, facendo sprofondare essi stessi e l’umanità intera, nella miseria del peccato. Quindi, i miei desideri insoddisfatti sono ricordi di ciò che è accaduto nel passato.
Ma ci lasciano anche intravedere ciò che Dio ha promesso in futuro. Il desiderio per qualcosa che deve ancora avvenire. La Bibbia dice che sono destinato a vivere per l’eternità. Questo è il mio futuro. Per questo motivo, una vecchia canzone dice:
“Questo mondo non è casa mia, sono solo di passaggio;
Il mio tesoro è deposto, da qualche parte oltre il blu;
Gli angeli mi chiamano, dalla porta d’oro del paradiso,
E non posso più sentirmi a casa in questo mondo”
Non posso sentirmi a casa in questo mondo, non totalmente. Anche i migliori piaceri non saranno mai completamente soddisfacenti e quando manco qualche esperienza in questo mondo che promette di soddisfarmi, giungo all’errata conclusione che non troverò mai più alcuna soddisfazione. Se solo il ragazzino sapesse davvero quanto l’intimità sessuale fosse migliore dei cioccolatini! Un giorno se ne accorgerà. Ma poi, dovrà imparare che anche quel piacere è temporaneo e ne vorrà ancora di più.
Trovare la soddisfazione che i nostri cuori desiderano
Quindi, come posso convincermi che c’è davvero appagamento per il desiderio insoddisfatto nella mia anima, “da qualche parte oltre il blu?”. La prima strofa della canzone dice: “questo mondo non è casa mia, sono solo di passaggio”. Più mi concentrerò sulla mia destinazione celeste, più sarò pronto e desideroso di vederla. Più mi concentrerò sul mio soggiorno terreno, meno aspetterò il paradiso.
È davvero così semplice. Più sarò convinto che “sono solo di passaggio”, più aspetterò ciò che Gesù ha detto in Matteo 6:19-22:
“Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore”.
Questo è vero anche per te.
Non sono l’unico con desideri inconsolabili nel suo cuore. Non sono l’unico che ha un “prurito che non può grattare”. Qual è il tuo? In quali luoghi oscuri di delusione ed insoddisfazione ti trovi? Sei pronto ad ammettere che non puoi soddisfare da solo i tuoi desideri? Sei pronto a credere a ciò che Dio ha detto:
“Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!”
Matteo 11:28-30
Autore: Jim Rose