Non è un segreto che uomini e donne a volte non si capiscono ma, per alcuni ambiti della vita, questa mancanza di comprensione porta delle difficoltà non indifferenti. Una di queste è il consumo di pornografia. Vorrei fare subito una premessa magari scontata. Non tutte le persone considerano sbagliato l’uso della pornografia e non è un prodotto esclusivo per il mondo maschile. C’è chi la glorifica e c’è chi la detesta ma, in ogni caso: l’uso frequente di pornografia da parte di mariti o mogli porta spesso, per non dire sempre, a conflitti dolorosi all’interno del matrimonio. Se non dovesse essere il tuo caso, sono felice per te.
Io sono sposata con un uomo che lotta con la pornografia da quando era un ragazzo. Purtroppo, pur essendo sposato non è riuscito a staccarsi del tutto dal mondo del porno. Prova tanta vergogna e sta provando a liberarsene, ma la vicenda è piuttosto complicata. Nessuna dipendenza si sconfigge così facilmente.
Quando una donna scopre che il marito guarda pornografia, di solito le prime domande che si pone sono: Perché io non gli basto? Perché mi dice che io non c’entro in tutto questo? Perché mi garantisce di adorarmi ma poi si rifugia sera dopo sera nel mondo fantastico del porno? Perché mio marito si sente così attratto dalla pornografia mentre a me fa solo schifo? Continuo a soffrire a causa di tutto ciò, ma ho cominciato a vedere la sua dipendenza sotto da un’altra prospettiva e questo è stata la mia salvezza.
Vorrei usare un esempio di vita quotidiana. Immagina di passeggiare in un centro commerciale dopo una mattinata in ufficio. Una giornata davvero snervante. Il capo criticava ogni cosa, il telefono squillava in continuazione e non riuscivi a concludere niente. Ti senti frustrata, hai già fatto la spesa, l’hai messa in macchina e hai ancora un po’ di tempo. Tra te e te dici: “Dai, faccio un giretto, vorrei solo curiosare un po’. Alla fine non ho bisogno di niente.”
Mentre osservi le vetrine, uno scaffale del tuo negozio preferito cattura la tua attenzione. È pieno di cose bellissime e solo vederle ti mette buon umore. La cosa che ti fa avvicinare è soprattutto il cartello con la scritta: 70% di sconto su tutto. Non ci credi, nello scaffale ci sono un paio di stivali proprio come quelli che desideravi da sempre. Il loro colore si abbinerebbe perfettamente al tuo cappotto e la qualità è eccellente. E tutto questo per soli 78 Euro al posto di 260 Euro. Senti come il tuo cuore sta per scoppiare dalla felicità? È come se avessi trovato un tesoro enorme. E così prendi il bottino e vai alla cassa, paghi con un sorriso, e torni a casa non vedendo l’ora di metterli. Mentre tuo marito svuota le buste della spesa, tira fuori la scatola degli stivali chiedendoti: “E questi, da dove vengono?”
In quel momento ti viene in mente che il tuo armadio è già strapieno di stivali. Ai 6 paia di stivali si è aggiunto un altro e poi, piccolo dettaglio non indifferente, in questo periodo fate anche fatica ad arrivare a fine mese. Tutta quella gioia dell’affare svanisce in un secondo e ti vergogni un po’. Ti rendi conto che alla fine non era una grande idea spendere i soldi in quel modo.
Sicuramente intuisci cosa ti sto per dire. Tuo marito, quando vede una bella donna o quando viene in contatto con pubblicità esplicita, sperimenta in un certo senso una sensazione simile. Per l’uomo la cosa più entusiasmante è una donna attraente. Dio stesso ha messo in loro questa grande attrazione verso il sesso femminile e per gli uomini è impossibile non accorgersi di una bella donna. In questo non ha alcun torto, ma questa sua attrazione deve essere incanalata. Unirsi sessualmente con una donna gli dona un incredibile sensazione di piacere, si sente voluto e appagato. Purtroppo questa stessa emozione, almeno per il momento, la suscita anche la pornografia abbinata alla masturbazione, nonostante tutto sia un mondo surreale. Il cervello, che fa scattare ormoni ed emozioni, non distingue una donna reale da una donna sullo schermo. Ecco perché un uomo si sente come il re della giungla quando si abbuffa di pornografia.
A questo punto vorrei farti una domanda. Nel momento che desideri acquistare un nuovo paio di stivali, gli altri che hai già a casa sono automaticamente brutti? Non valgono più niente? “No di certo! Come puoi pensare una cosa del genere?”, “Un paio nuovo non rende meno belli gli altri, è solo una gioia in più, almeno per qualche momento.”
Quando tuo marito consuma pornografia, stai pensando però proprio questo: “Ma io, non gli basto più, non valgo più niente?” Stai deducendo che non ti vuole più, che non hai più importanza per lui e che non ti trovi più attraente. La realtà, in genere, è molto differente.
Credimi, tuo marito non guarda pornografia perché tu non sei abbastanza. Lui guarda pornografia perché lui non è abbastanza. Il consumo di pornografia è spesso legato allo stress, alla sensazione di inadeguatezza. È un modo di fuggire per un attimo dalla realtà con un effetto brivido garantito, senza alcun sforzo e per questo estremamente attraente. Per l’uomo, le donne nei film porno sono oggetti per la propria soddisfazione, nient’altro. Un paio di stivali in più, che per un momento ti fanno sentire come se fossi baciata dalla fortuna, ma poi svanito l’effetto della conquista ti lascia un vuoto da riempire con qualcos’altro. Per rivivere nuovamente le stesse sensazioni desiderate, il cervello ha bisogno di immagini sempre nuove e più forti. In questo modo si crea un circolo vizioso che da soli difficilmente si può spezzare.
Non è certo di aiuto che oggi si può accedere facilmente a tantissimo materiale pornografico del tutto gratuito. Immagina che il tuo negozio preferito online sta svendendo tutto a 1 Euro. Hai visto per caso la pubblicità su Facebook e con un click, ti trovi sul loro sito. Scommetto che acquisti un sacco di cose di cui non hai proprio bisogno. E quando le cose comprate arrivano a casa, e dopo averle sistemate… ecco l’euforia è passata. Cosa fare? Ti ricolleghi per acquistare ancora altre offerte. Ho ragione? Ecco cosa sta succedendo al tuo partner.
Capisco, ti senti ferita e tradita e hai tutte le ragioni di sentirti così. Con il mio paragone tra shopping e pornografia non volevo certo essere banale, mettere sullo stesso piano una spesa di troppo e il consumo di pornografia di tuo marito. Ma questi due episodi hanno una cosa in comune. Il profeta Geremia definì il cuore umano ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno. Il cuore umano brama tante cose e cerca a suo modo di colmare quel vuoto. Nessun partner potrà mai riempire quel vuoto, ma solo la grazia e l’amore di Cristo. Quando tuo marito consuma pornografia, molto probabilmente non vuole farti del male. Lui cerca di riempire il vuoto del suo cuore con un prodotto profondamente malsano. Allo stesso modo una persona può cercare di sfogare lo stress del lavoro o una propria frustrazione con delle abbuffate di cibo, o appunto, con l’acquisto del settimo paio di stivali. Con cosa stai cercando di colmare il vuoto del tuo cuore?
Ricorda che tu non sei né la causa del suo consumo, né la chiave del cambiamento di tuo marito. Lui, e non tu, ha scelto di nutrire la sua mente e il suo cuore con la pornografia.
Non prenderti la responsabilità delle sue scelte sbagliate, questo peso è troppo pesante per le tue spalle. Non puoi “salvarlo” da questa dipendenza ma puoi prenderti cura di te e dei tuoi pensieri. Condividi con un’amica matura e fidata la tua sofferenza o se provi troppa vergogna per fare ciò, contatta Liberati in Cristo, dove potrai conoscere e “incontrare” altre donne che hanno una storia simile alla tua. Non sei sola.
L’autrice ha scelto di rimanere anonima, ma è conosciuta dall’associazione Liberati in Cristo