Forse pensi: “Non sono all’altezza. La vita cristiana è troppo dura. La mia fede è debole ed io ho fatto un vero caos nella mia vita”.
Bene! Sei dei nostri.
La vita cristiana è dura – gloriosamente dura. È difficile credere in un Dio che non si vede, e fare cose che non avremmo mai pensato di fare. Lui non pensa come noi, non lavora come noi… o ama come noi.
La tua vita e la tua fede possono essere a pezzi, ok. Va tutto bene se non sei un cristiano sorridente della domenica, con una ridicola espressione di gioia, stampata sul tuo volto. Va bene se hai il cuore a pezzi, sei depresso, o anche arrabbiato. Dio è abituato a ricostruire vite rovinate… è la sua specialità.
Non importa dove ti trovi, sei esattamente lì dove Dio vuole che tu stia oggi. Il vasellaio non si spaventa se il vaso d’argilla si storce un po’: semplicemente lo ricostruisce in un nuovo vaso. Ci sono molti esempi nella Scrittura che mostrano come Lui abbia riabilitato chi ha combinato un disastro – come Pietro quando negò Gesù, o l’Apostolo Paolo, quando perseguitò i cristiani. Io credo che Dio ci abbia dato così tanti esempi di uomini del genere, per farci capire che i nostri peccati non sono mai troppo grandi per la Grazia di Dio.
Il problema non è se sei un cristiano che riesce ad avere tutto sotto controllo (è possibile davvero controllare tutto?), ma se sei morbida argilla nelle mani del Maestro e gli permetti di formarti come Gli piace.
“Ma la mia vita è un disastro”, dirai. “E sono stato lontano da Dio per anni”.
Ciò significa che sei morbida argilla nelle Sue mani. Chi erroneamente pensa di essere un cristiano “completo”, è in realtà indurito dall’orgoglio… e pone resistenza al Suo lavoro.
Paolo, che potrebbe essere considerato un cristiano senza uguali, scrisse:
”Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù”.
Filippesi 3:12–14
Paolo non crebbe improvvisamente, ma gradualmente. Lo stesso è per noi. Se hai ancora peccati che ti schiacciano a terra, lasciali andare. Se ti senti lontano dal Signore, continua a cercarLo. Chiedigli di mostrarti come desidera modellare la tua vita e collabora con Lui per il compimento dei Suoi propositi.
Vai avanti. C’è grande speranza nelle mani del Vasellaio!
Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)