È notte fonda. Lei si sveglia e nota che suo marito non è a letto. Si alza, cammina lungo il corridoio e vede uno spiraglio di luce trapelare dalla stanza del loro ufficio. Apre la porta ed entra. Lui è immerso nel bagliore del computer, i suoi occhi fissano intensamente lo schermo. Rimane per un attimo sorpreso dall’arrivo della moglie, non si scompone e chiude velocemente il computer.
– “Cosa stai facendo?”.
– “Sto sbrigando un po’ di cose di lavoro e navigo su YouTube”.
– Il suo sguardo è sospettoso. “Cosa stavi guardando?”.
– Lui si sposta sulla sedia. “Niente di che, qualche video di sport”.
– “Non stavi guardando nient’altro?”.
– “No”.
Lui ha capito che lei si è accorta di tutto. Le sue bugie lo hanno fatto vacillare per un attimo, ma è ben conscio che lei conosce la verità. Lei legge la paura sul suo volto, coglie il linguaggio del suo corpo che si contorce, avverte il tono nervoso e tremante della sua voce. Un ricercatore ha scoperto che il 55% della comunicazione avviene attraverso il linguaggio del corpo, il 38% attraverso il tono di voce e solo il 7% attraverso le parole.
Sa benissimo cosa fa il marito davanti allo schermo del computer.
In una Chiesa frequentata da persone porno dipendenti, scene come queste tra marito e moglie, genitori e giovani, sono all’ordine del giorno. Non è insolito che una moglie scopra che il marito si masturbi davanti a dei filmati porno. Arriva sempre il giorno in cui la verità sarà svelata, soprattutto per chi si considera un figlio di Dio.
“Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio, perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà.” (Galati 6:7)
La verità può emergere in due modi:
1 – Il marito può confessarlo direttamente alla moglie, senza girarci intorno.
2 – Si può essere colto in flagrante oppure possono emergere prove inconfutabili che faranno esplodere la “bomba”.
Ciò non vuol dire che è più semplice che il marito confessi tutto alla moglie, ma sono tante le testimonianze di mogli disposte a pregare per il proprio marito ed a sostenerlo nel processo di guarigione, pur di conoscere tutta la verità.
Un uomo che non smette di nascondersi dietro alle bugie e non si espone davanti la moglie:
* non si libererà mai dalla sua dipendenza. La menzogna, l’isolamento e il peccato sessuale sono interconnessi; queste tre catene vanno spezzate.
* continuerà a peccare diventando un bugiardo patologico; proverà una forte vergogna, si sentirà schiacciato da grandi sensi di colpa, sapendo di infliggere un dolore enorme alla moglie, quando la verità verrà a galla.
* vivrà sempre nella paura di essere scoperto. Una doppia vita richiede un costo elevato a chi cerca di far “convivere” nel suo modo di essere Dio e il peccato.
* sarà un grande egoista, rabbioso, depresso, sempre sulla difensiva, perennemente infelice.
* si allontanerà sempre di più dalla moglie.
* avrà una finta relazione con Dio. Sarà abile ad ingannare le persone, citando le Sacre Scritture o svolgendo qualche ministero, ma dentro di sé saprà di essere un impostore… a meno che non si autoconvince a credere alle sue stesse bugie, facendo tacere la propria coscienza.
* il suo cuore diventerà duro. Quando si arriverà a questo punto la situazione diventerà molto pericolosa: una volta che il cuore diventa duro come una pietra, può succedere di tutto.
Lei lo sa. E soprattutto lo sa Dio.
Nel corso degli anni ho sentito tanti uomini confessare che il giorno in cui la moglie ha scoperto il loro “vizio” è stato un punto di svolta importante nella loro vita. Una volta smesso di mentire e di nascondersi dietro alle bugie i giochi sono finiti. Potevano ricercare seriamente la libertà.
Tali rivelazioni non sono necessariamente legate al peccato sessuale. Potrebbe trattarsi di un coniuge che in chiesa si presenta come un cristiano modello mentre invece si sente vuoto, amareggiato, infelice. Un uomo che ha ferite irrisolte del proprio passato che non ha voluto affrontare e che hanno danneggiato i rapporti familiari; un uomo che ha passato la vita a medicare il proprio cuore buttandosi sul lavoro, sul cibo, sul ministero, sulla droga, sull’alcol, sui social media, su altri passatempo o “cisterne” rotte.
“Il mio popolo infatti ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d’acqua viva, e si è scavato delle cisterne, delle cisterne rotte che non possono contenere acqua” (Geremia 2:13)
Se Dio ti sta chiedendo di rinunciare alla tua doppia vita e di abbandonare le “cisterne” rotte, non aspettare. Confessa la verità e vieni alla luce.
Lascia che Gesù ti ristabilisca e ti guarisca.
Autore: Mike Genung