Una volta che decidiamo di non peccare più, scoppia la guerra. Nel regno dei peccati sessuali, essa è più evidente. Succede che la nostra carne, abituata all’immoralità sessuale per anni, urla di rabbia. La voglia di concupiscenza si intensifica a tal punto che ci fa sentire come un alcolizzato in astinenza. Le nostre emozioni, una volta sepolte insieme alla lussuria, si destabilizzano e sfociano in rabbia e depressione. A peggiorare la situazione ci sono le immagini sessuali del passato che ronzano costantemente nella nostra mente.
Poi c’è la battaglia spirituale. Il nemico, che era abituato ad usarci come un burattino, aumenta il carico. “Pssst … guardala un pò. È bellissima… non sarebbe bello vedere un bel filmato in questo momento? E’ solo una piccola fantasia, non farà male a nessuno”. La battaglia spirituale influisce negativamente sulle circostanze, aggiungendo stress al tuo matrimonio e attriti sul lavoro. Il nemico fa tutto il possibile per spingerci al punto di cedere di nuovo all’utilizzo del “vecchio farmaco”.
Ad aggravare il problema c’è il fatto che combattiamo contro qualcosa che ci piace, anche se odiamo il vuoto che ci lascia e la miserabile vergogna che ci accompagna dopo aver peccato; sensazioni queste che durano molto più a lungo dell’effimero piacere dell’atto. Sapere che arrendersi è molto più facile che resistere ci rende infelice e ci chiediamo: “Vale davvero la pena combattere questa battaglia?”.
Troviamo la risposta a questa domanda in Romani 7:24 dove l’apostolo Paolo esclama: “Sono infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore!”.
La buona notizia è che il Dio che serviamo è infinitamente più grande del nostro nemico e della debolezza della nostra carne. Con la Sua grazia e misericordia, resteremo saldi mentre ci impegniamo a fare i passi giusti immergendo le nostre menti nella parola di Dio, pregando spesso (farlo attraverso i Salmi può esserti di grande aiuto), andare ai gruppi di sostegno, allontanarsi dalle tentazioni, telefonando a qualcuno di cui ci fidiamo o visitando un consulente.
Se cadremo nell’errore, portiamolo alla croce. Non dobbiamo più permettere alla vergogna di trascinarci nella fossa della disperazione. “Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto per perdonarci i nostri peccati e purificarci da ogni iniquità” (1 Giovanni 1:9). Prendiamo Dio in parola e continuiamo a combattere le nostre battaglie una alla volta.
“Non per potenza, né per forza, ma per il mio Spirito,
dice il Signore degli eserciti”Romani 7:15