Quando ero schiavo del peccato sessuale, i versi come quelli di 1 Corinzi mi terrorizzavano. Sebbene professassi di essere cristiano sapevo che “fornicatore”, “idolatra” e “adultero” erano termini più che adatti per descrivere la mia persona. Con il passare degli anni, mentre sguazzavo nella lussuria, i versi che condannavano il peccato sessuale con la minaccia dell’inferno iniziarono a riempire il mio cuore con tanta paura (vedi anche Matteo 5:27-30, Efesini 5:5). Ero spaventato di non svegliarmi nell’eternità e cominciai a cercare Dio con intensità.
Quel momento segnò l’inizio della fine del regno della lussuria nella mia vita.
La frase “temi il Signore” viene menzionata molte volte nella Scrittura. Il timore del Signore ci spinge ad osservare i Suoi comandamenti (Deuteronomio 6:2, 2 Cronache 19:7), ci rende saggi (Giobbe 28:28), ci rivela i segreti di Dio (Salmi 25:14). Il timore del Signore è l’inizio della sapienza (Proverbi 1:7); Dio riversa il suo amore su tutti quelli che lo temono (Salmi 103:17).
Chi teme il Signore odia il male (Proverbi 8:13). Il timore del Signore è una fonte di vita (Proverbi 14:27) e ci tiene lontani dal peccato (Proverbi 16:6). Chi teme il Signore viene ricompensato con ricchezza, gloria e vita (Proverbi 22:4).
Gesù stesso si dilettava nel timore del Signore (Isaia 11:3).
Alcuni potrebbero dire che credere in Gesù Cristo per timore di Dio è sbagliato “proprio perché non si fa con amore ma perché obbligati”, ma la Bibbia è molto chiara riguardo questo argomento. Gesù menziona l’inferno più del Paradiso non per terrorizzarci, bensì per aiutarci a capire che avere timore di Dio significa riverirLo e onorarLo. Solo così possiamo stare alla larga dal peccato.
Quando capiamo quanto è potente, santo e meraviglioso Dio, come odia e punisce severamente il peccato e tutti coloro che servono volontariamente il dio falso del sesso, allora cadiamo in ginocchio con una giusta paura, innalzando preghiere di pentimento, chiedendo la Sua misericordia e la Sua grazia.
Nella lettera ai Filippesi 2:12 leggiamo che dobbiamo “adoperarci al compimento della nostra salvezza con timore e tremore”. Se non temiamo il Signore allora il nostro rapporto con Lui non è completo ed Egli è per noi un po’ come Babbo Natale. Non sappiamo con chi abbiamo a che fare e siamo ignari della pericolosità della lussuria quando ci leghiamo continuamente e volontariamente all’idolo del sesso.
Per darvi un’idea di come si manifesti il timore del Signore, leggi come reagì l’apostolo che Gesù amò quando lo incontrò faccia a faccia in Apocalisse 1. Giovanni scrisse uno dei più grandi libri della Bibbia sull’amore di Dio (1 Giovanni), tuttavia “cadde ai piedi di Cristo come un uomo morto”, quando Egli gli apparve in tutta la Sua gloria.
Il timore del Signore conduce ad una vita che adora veramente Dio. Se non lo temiamo, è perché il peccato ha indurito il nostro cuore alla verità. Se versetti come 1 Corinzi 6:9-10 descrivono il frutto della tua vita, allora lascia che abbiano in te l’effetto per il quale sono stati scritti. Non ignorare ciò che dice la Scrittura.
Autore: Mike Genung (articolo tratto dal libro “100 Giorni di Cammino Verso la Grazia“)