Vado in chiesa da quando sono nato. Praticamente sono cresciuto lì dentro. Mio padre faceva il pastore ed attraverso i suoi sermoni ho conosciuto i mali che provengono della lussuria degli occhi e l’inganno dell’adulterio. Dopo il liceo, ho lavorato con diverse organizzazioni missionarie, prima di frequentare il Moody Bible Institute, una scuola biblica negli Stati Uniti.
Sono rimasto colpito nel leggere alcuni commenti riguardo ad alcuni articoli che ho scritto recentemente.
Ci sono persone che pensano che non ci sia nulla di male nel guardare il porno?
Sapevo che tante persone lottano contro la pornografia, ma non pensavo esistesse qualcuno che pensasse che fosse innocuo guardarla o praticarla. Ho ricevuto molte critiche e suggerimenti a farmi gli affari miei. Se qualcuno guarda certi contenuti, di certo non danneggia nessuno, anzi farlo è una cosa del tutto naturale, sostengono. Fa parte della vita. Un amico mi ha persino detto che: “non esiste nessun posto al mondo che gli impedisce di guardare il porno, tutti i giorni”.
Da bravo ragazzo cristiano, mi viene facile fare questo ragionamento. Basta citare le parole di Gesù dal Sermone sul Monte: “Se guardi una donna con lussuria, hai già commesso adulterio con lei nel tuo cuore”. Concordo pienamente con Gesù, perché Egli è il Signore. Ma alcune persone la vedono diversamente.
Ci sono tante fonti che descrivono gli abusi che hanno subito le donne coinvolte nel mondo della pornografia, i collegamenti con la tratta umana e gli anni necessari al recupero, dopo essere fuggite dall’industria del sesso. Oggi voglio condividere brevemente tre effetti negativi “non scientifici”, che ho sperimentato da semplice spettatore.
Il porno mi allontanava dagli amici e dalla famiglia
La pornografia si mostra molto più eccitante delle nostre vite normali e tranquille. I filmati presentano donne bellissime e molto sensuali, che si danno da fare in camera da letto, ogni singolo minuto. Ma questo non accade nella vita reale.
Questi filmati surreali mi portavano lontano da coloro che mi circondavano. Come vi ho accennato prima, il porno frenava le mie emozioni, rendendomi indifferente nei confronti delle persone a me più care. Non volevo sentirmi così, ma divenne inevitabile, poiché riempivo la mia mente con tutte queste scene, molto più eccitanti delle persone reali che facevano parte della mia vita. Mi capitava di trovarmi nella stessa stanza con i miei amici, ma la mia mente viaggiava altrove.
La distanza mi faceva sentire solo
Se perdi la connessione con le persone reali sperimenterai la solitudine. La mancanza d’intimità porta ad una grande distanza tra coniugi. Questo fa parte del ciclo di dipendenza: in fondo qual è il modo più veloce per sbarazzarsi della solitudine? Altro porno.
Esso è una scorciatoia dell’intimità e ti lascia vuoto. Non sappiamo chi siano le persone che vediamo nei filmati. Le conosciamo solo per quello che fanno. Non ci sembrano veri esseri umani. In breve, il problema della pornografia è che racconta troppo poco della persona che ci viene presentata. Il ciclo è crudele, perché all’inizio crea la solitudine, poi promette di guarirti, ma quello che fa veramente è scavare una fossa sempre più profonda, in cui seppellirti.
Il porno mi faceva disprezzare le donne
Dopo la diffusione virale del video in cui raccontavo la mia storia, tante persone mi hanno chiesto come mai non mi ero sposato. Altri, mi hanno addirittura detto che se ero rimasto ancora single, c’era qualcosa che non andava in me!
Ho risposto a tutti che ero un uomo molto esigente. È la verità. Sono molto selettivo riguardo le donne che scelgo di frequentare. Ma esiste anche un’altra verità: sono diventato così proprio perché ho subito l’influenza della pornografia.
Non mi incanta facilmente la bella ragazza della porta accanto. Quello di cui ho bisogno è una donna cristiana forte… magari con il corpo della Kardashian e il sorriso di Melanie Laurent. E perché no le labbra di Emily Ratajkowski e le sopracciglia di Cara Delevigne. Sarebbe magnifico!
Ecco cosa mi ha fatto il porno: mi ha insegnato a non desiderare le donne, ma i loro corpi, i loro tratti.
Voglio avere un “pacchetto completo”, senza sforzarmi di conoscere sul serio una donna. Non mi interessa sapere quali siano le sue paure ed insicurezze, come succede nei romanzi o nei film d’amore. Non voglio inventare qualche barzelletta e condividere con lei dei ricordi. E non desidero nemmeno ritrovarmi con lei in una grande città, o rimanere senza benzina da qualche parte, in mezzo al nulla.
Il porno ha stabilito nella mia testa uno standard di bellezza troppo alto, per essere raggiunto da una donna reale. E per farlo non mi ha chiesto il permesso. Mi ha impedito di avere qualsiasi tipo di relazione romantica negli ultimi anni.
Ci sono studi che dimostrano come esso contribuisca all’aumento della violenza domestica. Semplicemente perché insegna a non amare gli esseri umani, ma solo a desiderare i loro corpi. E se capita che questo corpo ha avuto una brutta giornata, non è dell’umore giusto, o non si vuole concedere, spunta fuori la violenza.
Quando non vediamo le persone come esseri umani, è più facile trattarle come oggetti… come sacchi da boxe.
Non è quello che Hitler ha fatto agli ebrei? Sembra che tutto sia lecito, se si disumanizza qualcuno. E il porno sta facendo la stessa identica cosa agli uomini e alle donne, attraverso il sesso. Ha disumanizzato e ridotto il sesso, questo magnifico dono di Dio, in parti del corpo visualizzate su uno schermo.
Concluderò qui, senza allungarmi troppo, sapendo di aver solo graffiato la superficie, riguardo questo argomento.
Termino lodando Dio, che rende tutte le cose nuove, belle e pure. Anche se la nostra dipendenza sembra senza speranza e che durerà per sempre, Egli è più grande di qualsiasi cosa e ci aiuterà a sconfiggerla.
Autore: Ethan Renoe