Una conversazione immaginaria:
Gesù, mi devi aiutare a capire. Mi stai veramente dicendo che esiste qualcos’altro che è meglio del sesso?
Gesù: La tua immaginazione è davvero limitata, così come la tua fantasia. Lascia che ti parli di qualcosa di molto più grande del sesso. Luca 20:27-40 sono versetti sobri e vivificanti. Sono una boccata d’aria fresca che salva il sesso dal clamore e dal melodramma della nostra cultura. Che cosa ci insegna esattamente questo passo sul sesso e sul paradiso?
Il brano ci spiega che noi, come i Sadducei, fraintendiamo la natura del paradiso.
Gesù sfida sia i Sadducei, sia la nostra comprensione dell’aldilà, dicendo qualcosa di assolutamente scioccante. Questo è un passaggio che dovrebbe convincerci della paternità divina delle Scritture. Nessun autore umano affermerebbe mai una cosa del genere. Eppure Gesù non è un guastafeste. Vuole introdurvi a qualcosa di molto più gioioso del matrimonio o di qualsiasi esperienza sessuale, attribuendo al sesso e al matrimonio il posto giusto. Esse sono benedizioni temporanee, che passeranno quando verranno inaugurati i nuovi cieli e la nuova terra.
Per quanto ne so, nessun’altra religione mondiale, che affermi una vita ultraterrena parla in questo modo. L’Islam e il Mormonismo parlano di sesso nell’aldilà. L’ebraismo moderno è molto vago al riguardo. Le religioni orientali come l’induismo e il buddismo parlano del paradiso come di uno stato impersonale senza corpo. L’obiettivo in questa vita è tenere sotto controllo i propri desideri. Solo il cristianesimo parla di una resurrezione corporea, affermando che in paradiso non ci saranno né matrimonio, né sesso. Non perché il cristianesimo abbia una visione negativa della sessualità. La Bibbia afferma la bontà del matrimonio, del piacere e dell’unione sessuale all’interno del matrimonio!
Come noi, anche i Sadducei vedevano il paradiso come una blanda ed indefinita continuazione di questa vita. Gesù, eliminando il matrimonio e il sesso dall’equazione, sta in realtà affermando che la vita in cielo è molto più di una blanda continuazione di questa vita. Per quanto grande o orribile possa essere stato per voi il matrimonio o il sesso, il paradiso ci porta in una dimensione in cui si è chiamati ad immaginare l’inimmaginabile. Solo C. S. Lewis poteva cogliere questo sorprendente paragone in modo così semplice come fa nella seguente citazione,
“Penso che la nostra prospettiva attuale potrebbe essere come quella di un bambino che, quando gli viene detto che l’atto sessuale è il più alto piacere corporeo, dovrebbe immediatamente chiedere se allo stesso tempo si possono mangiare i cioccolatini. Alla risposta “no”, potrebbe considerare l’assenza di cioccolatini come la caratteristica principale della sessualità. E’ inutile dirgli che il motivo per cui le persone innamorate invase dai loro raptus carnali, non si preoccupano dei cioccolatini poiché hanno qualcosa di meglio a cui pensare. Il ragazzo conosce solo il cioccolato: non percepisce la cosa positiva che lo esclude. Noi ci troviamo esattamente nella stessa situazione. Conosciamo la vita sessuale ma non conosciamo, se non di sfuggita, l’altra cosa che, in Paradiso, non esisterà.”
C.S. Lewis, Miracoli, 166-167
Questa citazione di Lewis ci indica chiaramente la rotta di Apocalisse 21 e 22. Qui ci viene dato un assaggio della vita in cielo, della sua natura e del mondo per cui siamo stati creati.
Autore: Tim Lane