“Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio,
affinché Egli vi innalzi a suo tempo”
1 Pietro 5:6
Se avessi iniziato a cercare di liberarmi dalla lussuria, la prima cosa che avrei dovuto chiedere a Dio era di diventare umile. Con un simile dono avrei potuto salvare me e i miei cari dal dolore e dal dispiacere.
Se fossi stato umile:
· Non avrei permesso al mio orgoglio di impedirmi di condividere con gli altri la mia lotta contro la lussuria per così tanto tempo. Avrei cercato aiuto sin da subito, il che mi avrebbe risparmiato la vergogna e impedito di continuare con il peccato sessuale.
· Avrei avuto una prospettiva corretta. Ero un uomo d’affari di successo, anche se molto arrogante. Dal momento che ero “salito ai vertici” con il duro lavoro e l’ambizione, pensavo di poter realizzare qualsiasi cosa mi mettessi in testa, compreso il superamento del problema legato alla lussuria. Questo era un grosso errore. Se fossi stato umile, non avrei creduto alla menzogna che il successo e le benedizioni in un determinato ambito della vita si traducono conseguentemente anche nella vittoria sul peccato. Avrei visto la prosperità come un dono della grazia di Dio, non qualcosa che è avvenuto a causa della “mia grandezza”.
· Mi sarei appoggiato più saldamente a Dio e molto meno sulla mia saggezza. Ho commesso molti errori facendo le cose a modo mio, poi ho imparato che cercare le vie, la saggezza e la volontà di Dio ed obbedire a Lui erano le chiavi per raggiungere il vero successo.
· Non avrei avuto bisogno di soffrire tanto per diventare umile. Possiamo scegliere di essere umili spontaneamente, o in modo forzato attraverso la dolorosa disciplina di Dio. Sfortunatamente, avevo la cattiva abitudine di scegliere sempre la seconda opzione. Dopo anni di lotta contro il peccato sessuale, toccai il fondo a causa dell’adulterio con una prostituta, rischiando di distruggere il mio matrimonio prima di iniziare seriamente a cercare aiuto.
· Non avrei ferito gli altri così spesso. Se non avessi finto di essere un superstar cristiano, non avrei trascurato la mia famiglia. Li avrei apprezzati molto di più e trattati come doni preziosi di Dio, come sono in realtà. Avrei messo meno enfasi sullo svolgere dei compiti e più attenzione sull’amare le persone.
· Sarei stato più vicino all’adempimento del più grande comandamento: quello di amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l’anima e tutta la forza (Marco 12:30). L’avrei ascoltato e adorato di più. Le liste dei miei desideri (inclusa quella di essere libero dal peccato) sarebbero state meno importanti della voglia di conoscerLo. Il primo amore della mia vita sarebbe stato il Signore.
Se fossi stato umile avrei sperimentato molto di più la meravigliosa grazia di Dio. Senza l’ombrello del mio orgoglio, avrei trascorso più tempo sotto la pioggia vitale del Suo amore.
L’umiltà è un dono prezioso. Mi auguro che tu possa cercarla oggi.
Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)