Il sesso tra un uomo e sua moglie è come il fuoco, regala calore. È intimo, personale, ed eccitante, ma non è la fonte della vita. Il sesso non può toccare le corde più profonde dell’anima di un uomo, offrendogli amore eterno, gioia e pace.
Solo il Dio vivente può farlo. Possiamo essere soddisfatti nel Signore senza praticare sesso, così come possiamo farlo spesso e sentirci infelici senza di Lui.
Quando un uomo rende il sesso la fonte della sua vita, correrà sempre dietro a qualcosa che esso non sarà mai in grado di offrirgli. In questo contesto, il letto matrimoniale si trasforma in un palcoscenico dove lui usa la moglie, invece di amarla.
Entrambi si sentono vuoti e delusi; la moglie, perché non si sente amata, e il marito, perché l’atto sessuale non riempie il vuoto che prova dentro il suo cuore.
La follia raggiunge il suo picco massimo quando l’uomo inizia a peccare. La lussuria non soddisfa mai, ed è per questo che ogni abbuffata lascia l’uomo sempre più vuoto, rendendolo più insensibile e triste riguardo al sesso, rispetto a prima. Lui comincia a pensare che la mancanza che avverte si possa riempire provando “ancora un po’”. Dopo ripetuti tentativi, non riesce a sentirsi soddisfatto, divenendo amareggiato. Il suo “dio” non funziona. Non vede segni di luce, di vita, o speranza, finché non decide di abbandonare la fonte falsa, per rivolgersi all’unica e vera sorgente di vita.
Per trovare la libertà deve smascherare le bugie a cui ha sempre creduto. La prima è stata quella di credere che il sesso potesse soddisfare i suoi bisogni emotivi e spirituali. Anche se sarà difficile ammetterlo, le sue azioni dimostrano il contrario; per tanti anni si è rivolto ad una squallida fonte d’amore falso, credendo di aver trovato quello vero. Se la vita abbondante offerta da Gesù gli fosse stata sufficiente, perché avrebbe peccato sessualmente?
La seconda menzogna è che il sesso poteva risolvere i suoi problemi, attraverso il piacere. La lussuria non può cambiare le circostanze in cui ci troviamo. Al di fuori del matrimonio, essa non fa altro che complicare la vita, attraverso i sensi di colpa, la vergogna, la paura, la rabbia, aumentando il dolore e lo stress. Non ho mai sentito dire da un uomo che la lussuria abbia risolto i suoi problemi.
C’è una terza bugia, che spesso rimane nascosta alla vista, fino a quando non affiorano i danni che ha procurato: il peccato sessuale non fa male a nessuno. Giacomo 1:15 dice: “Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato quando è compiuto, produce la morte”. Lungi dall’essere una fonte di vita, la lussuria corrompe il carattere, distrugge i matrimoni, fa a pezzi le famiglie e trasforma la chiesa in una pentola di pappetta tiepida.
Una volta accettata la verità su ciò che il sesso è realmente, il passo successivo è mettere ordine. Dobbiamo abbandonare le bugie a cui abbiamo creduto e invitare Gesù a prendere il Suo legittimo posto, sul trono del nostro cuore, come unica vera fonte della nostra vita. La lussuria ottiene un atto di divorzio; Gesù prende possesso della chiave del nostro cuore.
Ogni giorno dobbiamo scegliere da quale sorgente bere. Per grazia di Dio, più ci disseteremo dalla Sua fonte, meno ci rivolgeremo alla fogna.
Autore: Mike Genung (articolo tratto dal libro “100 Giorni di Cammino Verso la Grazia“)