Uno degli effetti devastanti del peccato sessuale è che cominciamo a vivere in una sorta di universo parallelo, dal punto di vista emotivo e sociale. Mentre entriamo nel mondo irreale della pornografia, avvolgendo la nostra anima con la fantasia, ci allontaniamo dalla realtà. Essa ci fa soffrire, la temiamo e l’unica cosa che vogliamo fare è nasconderci.
La vita nel mondo fantastico distorce le percezioni che abbiamo di quello reale. Le nostre mogli ci conoscono e ci amano tanto, eppure ci appaiono indifferenti e dure. I problemi in ufficio e in casa sembrano più grandi di quello che sono in realtà. Regrediamo emotivamente e la nostra capacità di affrontare la vita diminuisce. Diventiamo più simili ai bambini, desiderando che qualcuno risolva i nostri problemi. Quando non succede ciò che vogliamo, ci isoliamo, ci lamentiamo, oppure facciamo i capricci.
Alcuni sono scontrosi e fingono di non vedere la frustrazione della propria moglie, o ignorano i crescenti problemi sul lavoro. Un fiume di negazione, ecco cosa siamo.
Coloro che cercano di vivere in due mondi hanno diviso il loro personaggio – il buon cristiano ossessionato dal sesso, Dr. Jekyll di giorno, e Mr. Hyde di notte. Spengono la luce del loro cuore, non tollerano e non permettono ai sentimenti di entrare. L’unica “gioia” della loro vita è accedere nel paese surreale delle fantasie sessuali. Chiunque vive in questo mondo prima o poi cade in depressione, soccombe alla rabbia o si consuma… e questo è solo l’inizio.
Coloro che vagano dietro alle margherite prima o poi si ritroveranno di fronte ad una crisi. Potrebbe trattarsi della perdita della moglie, della famiglia, della salute (mentale o fisica), o del lavoro.
Spiritualmente sono un disastro. Separano le scomode verità della Parola di Dio in una scatola, mettendole, nella loro mente, in una sorta di armadietto della giustificazione e della negazione, pensando: “Questo non parla di me… si rivolge ai non credenti”. La Parola di Dio non attecchisce. Loro “cercano sempre di imparare ma non giungono mai alla conoscenza della verità” (2 Timoteo 3:7). La loro vita consiste nel fare ciò che li fa stare bene, piuttosto che arrendersi a Dio.
Un giorno, il Signore manda un raggio di luce nella loro mente ricolma di ragnatele e un frammento di verità la attraversa. Si stanno autodistruggendo attraverso dei viaggi nelle fantastiche ed irreali terre del peccato sessuale. Odiano il fango in cui rotolano e vogliono uscirne fuori. Sono affamati di purezza, di coraggio, di verità e d’amore.
Iniziano ad uscire dal buio del peccato, individuando le fantasie e scacciandole via, permettendo alla verità della parola di Dio di fluire ancora nella loro vita. Chiedono al Signore di aprire il loro occhi per poter vedere. Le immagini pornografiche sono chiare nella loro mente e ben comprendono ora che non portano alla vita, ma sono tossiche e conducono alla morte. Le fantasie sessuali non possono più correre libere nelle loro menti. Trascorrono meno tempo davanti ai media e di più in compagnia delle persone. Divertirsi con i propri cari accelera il loro processo di guarigione.
Decidono di vivere la vita a testa alta.
È bello affrontare ancora le sfide nella propria casa e sul posto di lavoro, superandole con l’aiuto di Dio. Le prove non sono ombre d’oscurità da temere o dalle quali nascondersi, sono piuttosto doni dall’alto, che formano e rafforzano il carattere.
Col tempo scoprono che Dio è la più grande realtà che sia mai esistita. Il Suo amore è potente. La Sua verità è solida come una roccia.
Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)