Prima di iniziare a entrare in conflitto sano con il partner, ci sono tre cose importanti da tenere a mente:
- Puoi fare solo la tua parte.
- L’avvicinamento è un lavoro continuo e ripetuto.
- Ogni persona che incontri ti offre uno specchio che riflette qualche parte di te.
Esaminiamo in maniera più approfondita ciascuno di questi punti e vediamo perché sono importanti quando ti avvicini agli altri per mostrare loro empatia.
La prima cosa da ricordare in caso di conflitto è che non è tua responsabilità cambiare l’altra persona. Durante il conflitto, molti sentono un enorme peso su di loro oppure si arrogano il diritto di cambiare l’altra persona. Devi ricordare che Dio è molto più interessato e impegnato a lavorare in questa persona della tua famiglia o della tua comunità di quanto potresti essere tu, anche se fosse il tuo lavoro a tempo pieno. Il cambiamento è un processo lento, spesso misterioso, e pertanto ti sarà necessario adattare la tua percezione del tempo. Quando si tratta di relazioni extraconiugali o di uso della pornografia, occorre concedere alle persone lese il tempo necessario per incassare lo shock, il dolore, il tradimento, la confusione, la rabbia e l’ambiguità che le tue scelte hanno introdotto.
In secondo luogo, ogni persona che incontri ha uno stile tutto suo nel modo di relazionarsi, diciamo una sua “personalità”. Tutti quelli che incontri ti stanno chiedendo due cose contemporaneamente. Con una mano ti fanno cenno di avvicinarti: “Cerca di conoscermi un po’ di più. Condividi un pasto con me. Voglio farti entrare nel mio mondo”. Ma con l’altra mano allungano il braccio come per fermarti. Hanno una profonda paura di essere viste e conosciute. Ti avvertiranno, in uno modo o nell’altro, se ti stai avvicini troppo o se li stai vedendo in modo diverso dalla loro identità ben costruita per chi sta loro intorno. Le reazioni “Avvicinati” e “Non andare oltre” sono entrambe normali: infatti in questa fase stai soltanto raccogliendo dati sul modo di relazionare di qualcuno.
Conoscere lo stile con cui si relazionano i tuoi familiari o amici è im- portante perché ti serve per spiegare i sentimenti che provi in loro presenza. Ad esempio, forse li vedi farti un cenno di avvicinamento e al tempo stesso avere paura di chiederti qualcosa. Oppure potresti sentirti molto rifiutato quando ti fanno chiaramente capire che devi fermarti. Tu sei responsabile del modo in cui metabolizzi questa paura o questo rifiuto. Allo stesso tempo, queste reazioni offrono dei preziosi indizi sulla distanza con cui le altre persone vogliono che tu orbiti intorno a loro. Ti conviene restare curioso di vedere le tue reazioni e quelle della persona che ti sta di fronte. Nel prosieguo della relazione, sarai in grado di condividere queste riflessioni. Ricorda: queste non sono conversazioni una tantum; avrai innumerevoli opportunità per far emergere queste dinamiche con chi ti è vicino.
In terzo luogo, consenti agli aspetti difficili nell’altra persona con cui sei in conflitto di portarti a una comprensione più profonda di te stesso. I conflitti con gli altri sono spesso rivelatori di qualcosa, ci invitano ad affrontare delle realtà spiacevoli su noi stessi. Lo psicanalista svizzero Carl Jung ha detto: “Tutto ciò che ci irrita degli altri può portarci alla comprensione di noi stessi”. Ad esempio, forse per il nostro uso della pornografia ci ritroviamo incolpare le scarse pulsioni sessuali del nostro coniuge oppure lo stress che procura il nostro mestiere. Questo modo di pensare ci piace perché in tal modo possiamo localizzare l’irritazione al di fuori di noi stessi invece di capire che non sappiamo come tollerare delle dinamiche difficili dentro di noi. Più permettiamo ai nostri conflitti con gli altri di far luce sulla nostra cecità, più vedremo quali dimensioni della nostra vita devono maturare.
Mettere in pratica questi tre principi prima di affrontare un conflitto ti sarà di immenso giovamento. Imparerai a riflettere su ciò che la relazione sta suscitando dentro di te. Nei prossimi mesi, probabilmente ti capiterà di ricevere delle notizie difficili sul lavoro, forse il tuo coniuge o un’altra persona importante non ti telefonerà quando avresti voluto, oppure ti sentirai escluso dal tuo gruppo di amici. Invece di urlare all’altro che si è dimenticato, assumiti la tua responsabilità: quella di riflettere. Spetta a te dominare il comportamento della persona a cui vuoi bene? In che modo queste esperienze potrebbero stimolarti a curare una ferita aperta? Che cosa potrebbe essere successo al tuo coniuge se ha scelto di andare a letto senza chiederti come stavi? Riflettere su questi interrogativi prima di scatenare un conflitto creerà un terreno fertile per l’inizio del lavoro di riparazione.
Autore: Jay Stringer (ha scritto il libro Indesiderati)