Se hai un coniuge o una persona importante nella tua vita, questa relazione interpersonale sarà quella su cui dovrai concentrati nel tuo viaggio attraverso il conflitto e la riparazione. Come minimo vuol dire essere sinceri sull’infedeltà o il coinvolgimento con la pornografia che hai portato nella relazione. Potrebbe anche significare riparare ad alcune delle bugie che hai detto ad amici e familiari a causa del tuo comportamento sessuale segreto. Molte persone intrappolate in comportamenti sessuali indesiderati esitano sulla decisione di rivelare il proprio comportamento ad altri, tuttavia secondo le ricerche risulta che, per quanto difficile, il coniuge tradito preferisce essere a conoscenza di ciò che ha fatto l’altro. È di fondamentale importanza capire una cosa: tutte le relazioni, in particolare quelle con le persone amate, vengono riparate mediante un processo lungo, non istantaneo.
Ti consiglio vivamente di astenerti dal raccontare al tuo coniuge o ad altre persone i dettagli relativi al tuo comportamento sessuale indesiderato fino a quando non avranno livelli adeguati di supporto intorno a loro. Ciò significa dire al tuo coniuge o all’altra persona che stai già affrontando alcuni dei problemi principali della tua vita con un terapeuta, un responsabile di chiesa, un mentore o un amico fidato e che ti è stato consigliato di invitare anche lui/lei a trovare una cerchia di supporto quando arriva il momento di rivelargli le cose più scabrose. Se stai prendendo in considerazione l’idea di cercare un terapista per te stesso, dovresti chiedere a qualsiasi potenziale candidato fino a che punto ha dimestichezza e competenza con il processo di rivelazione delle parti più imbarazzanti.
Guardare in faccia l’infedeltà è un processo a più livelli che dipende dalle particolarità del tuo comportamento sessuale indesiderato. Ecco alcune azioni fondamentali da intraprendere (l’elenco non è esauriente).
1. Poni fine alla segretezza della relazione o alla partecipazione a comportamenti sessuali indesiderati parlando con un terapista o una figura guida di cui ti fidi. Forse hai capito quali sono state alcune delle forze esterne che ti hanno spinto a comportarti in quel modo, ma la responsabilità risiede in te e soltanto in te. Il momento per parlare dei modelli disfunzionali nella relazione che possono aver contribuito alla relazione extraconiugale verrà più tardi (in molti casi, ci vogliono da sei a dodici mesi dal momento della prima rivelazione della dura realtà). Rimanere concentrati sulle proprie azioni sarà una mossa di valore inestimabile nelle fasi successive della guarigione relazionale.
2. Affronta con onestà la realtà del tuo inganno e/o della tua colpa. Subito dopo la grande sofferenza prodotta dal tradimento, la seconda dinamica che crea più rabbia per i coniugi traditi è il fatto di essere stati indotti a credere di essere l’elemento problematico nella relazione. Forse il tuo terapista ti incoraggerà a scrivere una lettera di richiesta di perdono al tuo coniuge. Il testo dovrà includere una confessione: quante volte hai mentito al tuo coniuge, ammettere che gli hai fatto fare la figura del pazzo, che l’hai ingannato inducendolo a pensare che il tuo comportamento fosse avvenuto soltanto una volta, ammettere che hai dato la colpa di tutto a lui/lei perché non mostrava sufficiente interesse sessuale o perché non si “lasciava andare”. Prima che possa essere attuato un qualsiasi livello di perdono, tu e il tuo coniuge dovete avere davanti a voi l’intera portata di ciò che deve essere perdonato.
Il periodo di riparazione potrebbe richiedere mesi o anni prima che il tuo coniuge, i tuoi familiari e i tuoi amici riescano a gestire psicologicamente quanto è avvenuto. Pertanto, devi prepararti per sapere come interagirai con il tuo desiderio di sesso o di intimità quando il tuo coniuge avrà bisogno di una “stagione” di separazione emotiva e sessuale per affrontare il danno che tu hai portato alla relazione. Per molti uomini, questo fatto può spesso spingere a un ulteriore periodo di dipendenza dalla pornografia. Il modo per prevenire la ricaduta sta nel chiedere aiuto a qualcun altro (terapista, amico, pastore) per affrontare la complessità e lo stress che ti stanno di fronte. La comunità ci rafforza in modi straordinari che sarebbero inconcepibili nella nostra segretezza. Inoltre, nel periodo della rivelazione dei fatti scabrosi al coniuge, molti scelgono di iniziare da sessanta a novanta giorni di astinenza sessuale (ne abbiamo parlato nel capitolo 12). Patire il dolore che hai introdotto nella vita del tuo partner e al contempo imparare a capire e a regolare la tua vita emotiva privata dell’attività sessuale è una delle combinazioni più potenti per produrre il cambiamento che subirai in questo processo di riparazione.
3. Inizia a riparare i rapporti con i tuoi figli e i membri della famiglia. Se sei un genitore (specie con figli adolescenti o adulti) è importante riconoscere che forse sono cresciuti in condizioni di notevole rigidità o disimpegno. Se l’atmosfera in casa era severa, probabilmente avevano la sensazione che la loro vita fosse sotto costante sorveglianza. Se invece tu eri poco impegnato con loro, probabilmente i tuoi figli hanno vagato per la vita chiedendosi se fossero veramente amati e se qualcuno provasse gioia per la loro esistenza. Sei responsabile di rendere conto della coercizione o dell’abdicazione del tuo potere genitoriale. Il compito da svolgere a questo punto è riflettere sul tipo di atmosfera familiare che hai impostato per i tuoi figli e cercare di capire come questo fatto li ha influenzati.
La contemplazione è l’inizio della riparazione. Quando arriva il momento di condividere i tuoi pensieri con i figli, cerca di dare loro tutto il tempo necessario per metabolizzare le parole che hai detto e di presentare le loro esperienze con parole loro. Uno dei miei clienti, vari mesi prima del matrimonio di suo figlio, gli ha detto: “Quando stavi crescendo, io ero incredibilmente dominante e invasivo nella tua vita sentimentale e ti dicevo perfino quanto tempo potevi passare con la tua ragazza. Ho usato delle tattiche basate sulla vergogna e il senso di colpa. In realtà io stesso stavo combattendo un’intensa battaglia contro la mia fragilità sessuale, ed era più facile puntare la mia rabbia su di te che affrontare la mia stessa ipocrisia. Da quando ho iniziato la terapia, ho messo da parte anche i soldi per la tua consulenza, se mai vorrai andarci. So di essere stato un padre che ti intimidiva e voglio che tu sappia quanto desidero essere un papà più gentile”.
4. Scrivi una lettera a tua madre e/o a tuo padre riguardante il dolore che hai provato da bambino. Considerala come una pagina di un diario, non una lettera che condividerai con loro. Però scrivila. Puoi scegliere di parlare della triangolazione, della rigidità o del disimpegno che hai sperimentato o del modo in cui quelle dinamiche hanno preparato il terreno per il bullismo o l’abuso sessuale. L’obiettivo della lettera non è di biasimarli, bensì di fare un inventario del dolore che hai provato. Ricorda: portare onore ai genitori non esclude il bisogno di onestà. Molti di noi evitano i conflitti perché non vogliono affrontare il dolore.
Perciò scrivi anche una lettera di risposta dal punto di vista di tua madre e tuo padre in cui li immagini mentre riconoscono la realtà del tuo dolore. La maggior parte di noi non avrà mai il privilegio di sentire i suoi genitori pentirsi per il danno che hanno causato nella sua vita, tuttavia questo non ti impedisce di immaginare come sarebbe se loro ti dicessero le parole che avresti voluto sentire. Ritagliati una mezz’ora e scrivi queste lettere. Fai caso a quello che provi quando ti viene data l’opportunità di entrare in conflitto e riparare.
Autore: Jay Stringer (ha scritto il libro Indesiderati)