Cosa ti è venuto in mente quando hai letto il titolo di questo articolo? Dai più decima? Porta qualcuno a Cristo? Digiuna per qualche giorno? Fai una grande cosa per il Signore?
Le vie di Dio sono in contrasto con le nostre. Tutte le cose sopra citate, che sono buone, ci richiedono di fare qualcosa. Ringraziare Dio fa riferimento alla nostra relazione con Lui e comprende lo stare davanti a Lui, riconoscere che è la fonte della vita ed esprimere apprezzamento in umiltà. La nostra attenzione non si focalizza su noi (questo è buono), ma su di Lui.
La Scrittura è piena di comandi, ed esempi, di come Dio desideri conoscerci, a partire dalla Genesi, dove troviamo come il Signore facesse passeggiate quotidiane con Adamo, nel giardino dell’Eden (Genesi 3: 8), fino ad arrivare al più grande comandamento, ovvero amarlo con tutto noi stessi. La gratitudine verso Dio fluisce liberamente da un cuore che ha trascorso del tempo in Sua presenza.
Sebbene onorare Dio debba essere la nostra principale motivazione per ringraziare, il Signore, come sempre, ci restituisce benedizioni quando facciamo ciò che dice nella Sua Parola.
Ringraziarlo è un modo per ricevere purificazione e perdono. Quando abbiamo peccato e siamo rossi dalla vergogna e dai sensi di colpa, ringraziarlo per averci perdonato immediatamente dopo la confessione, ci allontanerà dalla condanna, portandoci nella grazia.
Ciò aumenta la nostra fede. Quando troviamo la pace, dopo averlo ringraziato per averci perdonato, aumenta la nostra convinzione che tutti i nostri peccati sono perdonati, e si rafforza la convinzione che Dio mantiene le Sue promesse.
Ringraziarlo ci benedice, donandoci maggiore umiltà. Ne abbiamo sempre più bisogno. Quando Dio ci benedice finanziariamente, o in qualche altro modo, onoriamolo, riconoscendo che ci ha elargito il dono di godere di questo, piuttosto che prenderci il merito.
Ringraziare Dio ci solleva dal fango. Quando stiamo attraversando una prova e lottiamo con la paura, l’ansia, o siamo solo di cattivo umore, esprimere gratitudine a Lui ci focalizza sulla solida verità che Lui ha il controllo di tutto, che ciò che stiamo attraversando ha uno scopo e che lo userà per il nostro bene supremo (Romani 8:28).
Ringraziare il Signore ci avvicina a Lui. Finché il nostro cuore lo ringrazia, e non lo facciamo solo perché un buon cristiano dovrebbe farlo, ci stiamo muovendo verso di Lui.
Come rivela 1 Tessalonicesi 5:18, il Signore desidera che Lo ringraziamo sia per le fasi buone, che negative, della vita. Giobbe ci fornì il massimo esempio di questo concetto quando, subito dopo aver perso la famiglia e gli affari, disse: “Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra; il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore“(Giobbe 1:21).
La gratitudine verso Dio è una virtù che vale la pena intessere nel nostro carattere.
Indipendentemente da ciò che stai vivendo oggi, ti incoraggio a dedicare del tempo al ringraziamento.
Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)