Sarai libero dalla lussuria quando morirai a te stesso e con questo non intendo la morte in senso fisico. Alcune persone, contrariamente a ciò che dice la Bibbia, sostengono opinioni del tipo: “Lotterai contro la lussuria finché vivrai”. Praticamente per sempre. Eppure non sentiamo dire frasi del genere riguardo altri peccati.
Non sentirai dire “sarai sempre avido” o “combatterai sempre con la menzogna” o ancora, “Dio non può liberarti dalla cupidigia”. Per qualche motivo attribuiamo alla lussuria uno status di peccato più grande di tutti gli altri. In questo modo diamo per scontato che Dio possa guarirci, liberarci e santificarci. Sicuramente è facile per Dio liberarci dalla lussuria ma il motivo per cui non lo fa è il nostro atteggiamento sbagliato. Ecco perché non riusciamo ad affrancarci facilmente da essa. Allora, come possiamo liberarci? Semplicemente dobbiamo morire a noi stessi.
Il meraviglioso concetto cristiano di vivere morendo a sé stessi
“Vivere morendo a sé stessi”- questa frase ti sembra un ossimoro? La vita cristiana è piena di promesse di vita abbondante attraverso la “morte”, una vita che inizia con una “morte” che produce una nuova nascita.
Come dice la Scrittura, “Chi vorrà salvare la sua vita; la perderà, ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio; la troverà”(Matteo 16:25). Ecco un invito che sembra paradossale ed allo stesso tempo un modello spirituale attraverso il quale possiamo avere la vita eterna. Moriamo con Cristo e risorgiamo insieme a Lui. Diventiamo veramente liberi solo arrendendoci a Lui. Questo deve essere un processo continuativo per tutta la vita che ha lo scopo di santificarci.
La Scrittura è piena di questi dualismi. Sembra contradditorio che ci invitino allo stesso tempo al processo della morte e della risurrezione. Dio ci porta in una nuova dimensione spirituale per farci capire i Suoi pensieri; la nostra mente rinnovata può capire le cose di Dio e le Sue benedizioni solo attraverso lo spirito. Per esempio, in Matteo 6, Gesù ci avverte di non praticare la nostra giustizia davanti agli uomini, per essere da loro osservati, altrimenti non ne riceveremo il premio presso il Padre nostro che è nei cieli (vv. 1-8). Il capitolo precedente invece ci suggerisce di lasciare che gli uomini vedano le nostre buone azioni per glorificare il Padre (Matteo 5:16). Quindi bisogna fare delle buoni azioni davanti agli altri oppure no?
La risposta arriva attraverso il processo della morte e della risurrezione. Quando moriamo a noi stessi (non vogliamo auto-glorificarci, non siamo orgogliosi e non facciamo finta di essere spirituali) non ci interessa fare delle buone azioni per essere visti dagli altri, anche se siamo sempre sotto la loro osservazione. Risorgiamo in una libertà disinteressata. A Dio non soltanto va tutta la gloria di quello che facciamo ma può perfino onorarci eliminando e facendo morire il nostro orgoglio, affinché non diventi per noi una maledizione, bensì una benedizione.
Nel vangelo di Luca capitolo 12:33-34 leggiamo di come Gesù ci consigli di vendere tutti i nostri beni e darli ai poveri e di non accumulare tesori sulla terra. La Bibbia é piena di simili ammonimenti. Dalle Scritture leggiamo che è la volontà di Dio benedirci e farci prosperare, persino lasciare un’eredità ai figli dei nostri figli (3 Giovanni 2, Proverbi 13:22). Cosa dobbiamo fare quindi? Dobbiamo essere dei discepoli poveri come leggiamo in 2 Corinzi 6:10, oppure figli benedetti di Abramo i quali erediteranno il mondo (Romani 4:13)?
Ecco la risposta: non dobbiamo amare il denaro, dobbiamo piuttosto essere disposti a dare ogni centesimo che possediamo, per poter essere liberi dalle sue false sicurezze. Dobbiamo affidarci a Colui che provvede ogni cosa e che può benedirci smisuratamente se abbandoniamo i nostri idoli ed i falsi dèi ai quali attribuiamo la nostra sicurezza economica. Così facendo possiamo diventare generosi come Dio, sperimentando benedizioni spirituali che spesso possono essere tangibili.
La Scrittura è piena di questi dualismi.
Ognuno di essi promette la vera libertà se facciamo morire l’uomo carnale e la sua mente carnale. Solo così possiamo incontrare il Dio Vivente e far parte della Sua natura divina.
Dualismo e non divisione
Il cristianesimo si divide facilmente riguardo questi dualismi invece di capire la verità e intraprendere la strada verso la libertà. Mi spiego meglio. Intere fazioni cristiane hanno perso i loro obbietivi riguardo le questioni sopra citate. Alcuni, ad esempio, fanno voti di povertà, altri insegnano un vangelo di prosperità non coerente a ciò che dice la Bibbia.
Allo stesso modo, anche la chiesa è divisa sulla questione del peccato e su come lottare contro esso piuttosto che comprendere l’armonia delle Scritture, quando parla di questi dualismi. La lussuria è una di queste questioni, proprio perché ci sono tanti insegnamenti a riguardo che possono facilmente portare molti credenti fuori strada.
Quando capirai questo meccanismo, riuscirai a conciliare facilmente tutte le Scritture e comprenderai l’importanza di abbandonare il tuo peccato. La vera libertà non si ottiene attraverso la menzogna di “sforzarsi a lottare di più la prossima volta”.
Possiamo essere vittoriosi e liberi quando entreremo al cospetto di Dio e permetteremo al nostro fardello di cadere sulle spalle dell’Unica persona in grado di santificarci.
Questo non è solo un mero messaggio di grazia che autorizza a peccare ancora, ma è un potente messaggio di grazia che rende le persone libere in Cristo in un modo che il legalismo non può mai fare.
Uccidere il “grande peccato” della lussuria
Perché diamo alla lussuria maggior peso rispetto ad altri peccati? Perché gli permettiamo di farci dubitare del fatto che Cristo può renderci giusti davanti a Dio?
Quando qualcuno commette un “peccatuccio” come perdere la pazienza, lamentarsi o spettegolare sul posto di lavoro, difficilmente ci ripensa su. Confessa, si pente e va avanti. Ma se pecca di lussuria si sente molto lontano da Dio anche se ha iniziato a peccare da poco.
Qui non si tratta di una convinzione, ma di uno spirito religioso che enfatizza troppo qualcosa di meschino rispetto al nostro meraviglioso Dio. Tutti i peccati sono piccoli rispetto alla grazia infinita di Dio e alla Sua capacità di guarirci e liberarci.
Devi capire una cosa riguardo al diavolo: a lui non importa se ti fa cadere nel peccato fisico o in quello religioso. La 2 lettera di Corinzi capitolo 11:14-15 dice che ”il diavolo si traveste da angelo di luce” per rendere i peccatori suoi schiavi travestiti di giustizia. Prima di tutto fa appello alla natura carnale dell’uomo dicendogli: “Guarda cosa guadagnerai da questo peccato. Guarda invece cosa ti perderai se non ti lasci andare”. Poi, cambia la maschera e ti si presenta come angelo di luce dicendoti: “Guarda che guadagno spirituale avrai se non peccherai” e poi: “Guarda cosa perderai se lo farai”.
Dio deve aprirci gli occhi per vedere che si tratta dello stesso spirito, dello stesso pensiero egocentrico. Uno dice che guadagneremo nel piacere carnale, l’altro che guadagneremo nella spiritualità (che è l’auto-idolatria religiosa). Cadiamo così nella trappola di una finta “guerra spirituale” tra il diavolo e il diavolo.
Dunque, che tu cada nel peccato dell’idolatria carnale o in quello dell’idolatria religiosa, lo spirito del guadagno e della perdita sono i medesimi. Dio non ha niente a che fare con questa linea di pensiero.
La religiosità egocentrica non può liberare un uomo da un peccato egocentrico.
Non ci riuscirà mai.
Chi è stato liberato dal Figlio di Dio sarà veramente libero
Cosa possiamo perdere peccando? Cristo ha già acquistato tutto con il prezzo del suo sangue. “Dove il peccato abbonda, la grazia è sovrabbondata” (Romani 5:20). Ciò significa che non puoi peccare se hai ricevuto la Sua grazia; non puoi peccare se segui onestamente Dio e la Sua giustizia.
Il trono della grazia e il sangue di Cristo sono sempre pronti a purificare ogni peccatore che si pente.
Attraverso questa grazia che è in grado di cambiarci, entriamo nella presenza di Dio. Non possiamo ottenere niente da Dio con la nostra stessa giustizia. “Lui ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo”(Efesini 1:3). “La Sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà”(2 Pietro 1:3). In Lui, tutte le promesse di Dio sono “sì e amen”. Cristo ci ha liberati da ogni maledizione della Legge e la Sua benedizione non si basa sulle tue opere. Non puoi aggiungere o togliere niente al sacrificio di Cristo. Cosa pensiamo dunque di guadagnare o perdere se pecchiamo?
Quando inizierai a pensare di essere libero, comprenderai che in realtà sei morto per via del tuo peccato ma sei libero di venire al Padre, per capire i Suoi pensieri e per vedere come il peccato e la tentazione ti rendono loro schiavo. Dio non può darti la grazia di vincere il peccato se non raggiungi questa libertà. Un uomo umile che lotta con il peccato ma che dipende da Cristo, è di gran lunga migliore di un fariseo che pensa che la sua grande spiritualità lo renda più qualificato per ricevere le benedizioni e l’amicizia di Dio. La libertà dal peccato è la ricompensa per essere liberati da esso.
Dio non ti sta controllando. Siamo così liberi che Paolo ha scritto in Romani 7:17 che se lui fa quello che non vuole e che non è buono, lo fa perché il peccato vive in lui. È solo il nostro corpo “morto” che dobbiamo considerare debole. Un cadavere non risente dell’effetto di un veleno o delle medicine. Allo stesso modo, considera te stesso “morto” per via del peccato ma vivo per Dio. Solo allora sarai pronto ad iniziare il viaggio verso la libertà.
Questo è solo l’inizio. Sapere che sei morto per via del tuo peccato rimuove gli idoli che impediscono a Dio di darti più di Sé; questo è quello che Lui desidera ardentemente fare. Vuole mostrarti che le bugie che hai creduto ti hanno tenuto legato alla lussuria. Desidera guarire le ferite del tuo cuore indurito. È un Dio geloso che vuole mostrarti la Sua natura perché vuole che diventi più simile a Lui.
Più tempo passerai con Dio più imparerai a pensare e camminare come Lui. Ha costruito così il Suo progetto perché ti ama e vuole una vera relazione con te. Se esistesse una pillola magica che desse libertà immediata ci sarebbe una soluzione molto economica e sbrigativa rispetto all’enorme sacrificio che fece Gesù sulla croce. La libertà non è il mezzo per avere più di Dio, ma il risultato che otteniamo quando abbiamo più di Dio. Egli ti ha dato tutto ciò di cui hai bisogno in Cristo. Inizia dunque a ricevere liberamente e gioiosamente tutto ciò di cui hai bisogno e abbi con Lui tutta l’intimità che il tuo cuore brama!
Autore: Jon Snyder